Le Regioni approvano anche le Linea guida per il settore della musica e delle attività ricreative
Il 2 agosto 2012 sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata pubblicata la “Linea guida per il settore della musica e delle attività ricreative, ai sensi dell’articolo 198 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i., approvata dalla Commissione consultiva permanente per la sicurezza e la salute sul lavoro nella seduta del 7 marzo 2012”, e recentemente approvata nella seduta del 25 luglio 2012 dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Dopo le introduzioni dei primi due paragrafi, il documento approvato indica nel paragrafo 3 il campo di applicazione delle Linee guida, che riguarda tutte le attività svolte al chiuso o all’aperto, in cui sono presenti lavoratori esposti a rumore in modo non occasionale, dove viene suonata musica dal vivo o registrata (amplificata o meno), tanto durante gli spettacoli quanto in fase di prova, e più in generale tutte le attività ricreative e di intrattenimento.
Nella Tabella 2 viene illustrato un elenco non esaustivo di attività e di lavoratori potenzialmente esposti a livelli sonori pericolosi per l’udito nei settori della musica e dell’intrattenimento, distinguendo tra attività dal vivo e attività registrate, mentre nella Tabella 3 sono illustrati i dati del censimento 2010 riguardanti i lavoratori addetti dei settori della musica, delle discoteche e dei teatri iscritti alla gestione ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo).
Nel paragrafo 4 vengono date indicazioni sulle modalità di misurazione e di valutazione del rischio, chiarendo che devono essere eseguiti secondo quanto previsto dall’art. 190 del D.Lgs. 81/2008, che a sua volta rimanda per gli aspetti metrologici e metodologici alla normativa tecnica, nella fattispecie alle Norme UNI EN ISO 9612:2011 e UNI 9432:2011.
Nel caso di operatori che utilizzano dispositivi auricolari ricetrasmittenti, la cui esposizione a rumore non è quindi solo di tipo ambientale, ma dipende dall’emissione sonora delle cuffie o auricolari che indossano sull’orecchio o all’interno di esso, può essere necessario ricorrere alle metodologie di misura indicate nelle Norme UNI EN ISO 11904-1:2006 e UNI EN ISO 11904-2:2005.
Nel paragrafo 5 sono illustrate le misure di prevenzione e protezione specifiche atte a ridurre i livelli di esposizione al rumore dei lavoratori nei settori della musica e dell’intrattenimento, rammentando, tra l’altro che mettendo a disposizione i dispositivi di protezione dell’udito il datore di lavoro non è esentato dall’obbligo di ridurre al minimo l’esposizione acustica mediante misure di riduzione sonora, e che sarebbe auspicabile, conosciuti i livelli di esposizione per evento o inquadrati i vari eventi musicali per fasce di livello, poter programmare stagioni, prove, spettacoli in modo da garantire agli addetti un tempo di riposo acustico proporzionato alle rispettive esposizioni, nonché valutare le sedi di spettacoli, specie se non specificamente dedicate, per limitarne livelli di riverbero.
I paragrafi 6 e7 sono dedicati all’informazione e formazione e alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Allo scopo di individuare le attività e i lavoratori potenzialmente esposti a rumore che potrebbero essere oggetto della sorveglianza sanitaria viene riportata una tabella contenete esempi di attività e lavoratori potenzialmente esposti a rumore nei settori della musica e dell’intrattenimento.
Alle linee guida sono allegati 4 documenti relativi a:
1) Parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, nella seduta del 19.1.2011, riguardante il “Rischio rumore nelle discoteche. Iniziative di prevenzione”;
2) Strategia di misura dell’esposizione a rumore nel settore della musica;
3) Requisiti e standard acustici di alcuni luoghi di lavoro non industriali;
4) Principali esami specialistici nell’ambito dell’attività di sorveglianza sanitaria